venerdì 28 agosto 2009

Clara

Nel post di oggi vorrei condividere con voi una poesia che ho scritto nel settembre del 2004 dedicata ad una ragazza di nome Clara che ancora non conoscevo personalmente e che solo poco dopo conobbi. Questa poesia, scritta originariamente in latino (non preoccupatevi che vi metto anche la traduzione :P), è comunque dedicata a tutte le anime che nella loro vita seguono il percorso verso l’Uno. A seguire c’è anche un breve commento della stessa maturato negli anni grazie alle nuove conoscenze ottenute.

Clara lux anima tua est,
libera per terras fallaces vagatur.
In sancta sanctorum vides
Unum in Omnia.

Traduzione:
Chiara luce è la tua anima,
(che) libera per terre illusorie vaga.
Nella parte più intima del tuo Sé tu vedi
l’Uno (Dio) in tutte le cose.

L’anima o Sé superiore, spesso viene concepita come Luce che è anche un aspetto relativo della manifestazione di Dio. Certuni definiscono anima come matrice di punti di Luce, da qui il primo verso che si rivolge all’anima come chiara luce dell’universo manifesto.

L’anima, come parte dell’unica consapevolezza di Dio, vaga in questo mondo illusorio autocreato dalla coscienza. La coscienza cosmica, o Dio al di là della creazione, emana da sé gli universi instillando il senso di separazione delle singole parti in modo che ciascun frammento divino possa specchiarsi nella giostra del cosmo e conoscersi. L’anima vaga per giocare e fare esperienza e per comprendere che il fine ultimo dell’esistenza è acquisire conoscenza e consapevolezza di Sé. Essa è intimamente libera anche se, quando identificata con l’illusione della creazione, non si ritiene e considera tale.

Nella parte più intima del Sé, o di anima, c’è la coscienza, l’unica parte reale della creazione ed al di là di essa, l’unica parte immutabile e sempre esistente. Al contrario lo spazio, il tempo e l’energia caratterizzano la parte virtuale e mutevole della manifestazione.

In tale sancta sanctorum, nella più intima parte di Sé, si giunge infine alla contemplazione dell’Unità di tutte le cose, della coscienza come substrato unico di tutta la creazione.

Namasté,
Mistico

2 commenti:

  1. Come mai hai dedicato una poesia a una che ancora non conoscevi? :o

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  2. Che ci vuoi fare, spesso mi faccio i flash mentali sulle persone ancor prima di conoscerle. :P Cmq non la conoscevo di persona ma cmq sapevo che esisteva e conoscevo il suo background. ;)

    Pace e benedizioni a te, Sommofratello.

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