martedì 30 marzo 2010

Amore per Dio, timore del peccato e moralità nella società

Vorrei condividere con voi questo ispirante discorso divino di Sai Baba tenuto il 25 febbraio del 2009.

Namasté,
Mistico

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Non può esistere società senza moralità. Pace e felicità consistono nel cantare il Nome di Dio. Fra tutti gli esseri viventi, la nascita come esseri umani è la più rara. Perché si afferma questo? Tutti vogliono il progresso, la prosperità e il benessere della società. Ciò può essere raggiunto attraverso tre princìpi fondamentali: amore per Dio, timore del peccato e moralità nella società (daiva prîti, pâpa bhîti e sangha nîti).

Salvaguardate la moralità.
Perché la moralità prevalga nella società, l'individuo deve avere timore del peccato il che avviene solo quando sviluppa l'amore per Dio; è dunque necessario che l'uomo alimenti questo amore. Facendolo, egli avrà timore del peccato e seguirà il retto sentiero nella vita portando in tal modo moralità nella società. Un uomo senza moralità non può essere definito "essere umano" nel vero senso del termine ma l'uomo moderno è immerso fino al collo nel peccato; come può, quindi, avere amore per Dio? Si può avere amore per Dio solo quando si teme il peccato. Di fatto, l'uomo deve considerare l'amore per Dio, il timore del peccato e la moralità della società alla pari dei suoi tre organi principali, ovvero i piedi, lo stomaco e la testa.

A causa della mancanza di timore del peccato e di amore per Dio, l'umanità si è deteriorata negli esseri umani e ciò pregiudica la pace universale. L'amore per Dio, il timore del peccato e la moralità nella società sono interdipendenti. L'uomo temerà il peccato quando svilupperà amore per Dio e svilupperà la sua moralità quando avrà timore del peccato; per contro, se mancherà di moralità, non avrà paura del peccato e ciò lo porterà a non amare Dio. L'uomo desidera troppo le cose; egli fa molti tipi di yoga, di meditazione e penitenza ma, senza timore del peccato, tutto questo sarà inutile per cui, affinché vi sia moralità nella società, l'individuo deve temere il peccato. Solo attenendosi alla moralità, egli potrà ottenere rispetto e raggiungere un posto d'onore nella società. Senza moralità, nessuna società può esistere; è perciò necessario diffonderla giacché una società basata su di essa promuoverà l'amore per Dio. Se invece la società non avrà basi morali, i membri che la costituiscono non avranno né timore del peccato né amore per Dio; ne consegue che salvaguardare la propria moralità è dovere essenziale dell'uomo.

L'altruismo è la più nobile delle virtù.
Il vero essere umano è quello dotato di umanità. Innanzitutto, egli deve nutrire amore per Dio; dedicarsi ad attività di servizio senza amore per Dio equivale solo a essere egoisti. Fintantoché nell'uomo esisterà l'egoismo, egli non potrà realizzare il Sé. Di fatto, un pesce (fish) è migliore di una persona egoista (selfish) nel senso che il pesce pulisce l'acqua in cui nuota. L'altruismo è la virtù più nobile. Voi vi considerate esseri umani: possedete forse umanità e qualità umane? Se queste mancano, qual è allora la differenza fra un uomo e un animale o una bestia? Gli animali, almeno, aiutano l'uomo nel lavoro dei campi mentre egli è diventato tanto egoista da non aiutare nessuno. Perciò, dovremmo porci questa domanda: "Siamo esseri umani, animali o bestie?" Ovviamente non siamo animali o bestie, siamo esseri umani e, coscienti di questo, dovremmo sviluppare adeguatamente le qualità umane. Ognuno dovrebbe pensare e chiedersi: "Posseggo o no qualità umane?" I cinque Valori Umani di Satya (Verità), Dharma (Rettitudine), Shânti (Pace), Prema (Amore) e Ahimsâ (Non violenza) sono come i cinque soffi vitali dell'uomo e solo quando li si possiede ci si può definire "esseri umani". Se essi mancano, qualunque qualità possiediate non potrà fare di voi dei veri esseri umani.

L'animale prova fame, bramosia e ira, conduce una vita priva di restrizioni e manca di gentilezza e compassione, qualità fondamentali dell'essere umano. Bramosia, ira, illusione, avidità, orgoglio e gelosia sono elementi comuni all'uomo e all'animale: chi non ha controllo su tali tratti inferiori è, a tutti gli effetti, un animale. L'uomo deve tenerli sotto controllo e alimentare invece la Verità, la Rettitudine, la Pace, l'Amore e la Non violenza provando gentilezza e compassione per chiunque. Prima di tutto, egli deve avere amore. Unicamente quando abbiamo amore possiamo ottenere pace; solo combinando pace e amore potremo avere una vita compiuta e, ottenendo pace e amore, non proveremo odio e non danneggeremo alcuno. Il far del male agli altri indica che in noi cova l'ira; il dolore ne è la reazione. L'uomo deve quindi sviluppare l'amore. Dobbiamo dominare i sentimenti di collera o odio in qualunque momento nascano in noi: questa è la qualità dell'essere umano. Ecco perchè deve esservi timore del peccato, amore per Dio e moralità nella società. Quando si sviluppa l'amore per Dio, tutti i peccati saranno completamente ridotti in cenere per cui, se si vuole che tutti i propri peccati siano annullati, bisogna sviluppare l'amore per Dio.

Ira e gelosia sono i peggiori nemici dell'uomo

Manushyanam daiva svarûpam

L'uomo è divino.
Questo è il motivo per cui tutti gli Avatâr prendono forma umana. Quando si ha forma umana, non si deve lasciar spazio a qualità animali; non appena sorgono in voi, dovete cacciarle via. Esse portano a non temere il peccato. Perciò, dovete avere sempre amore, amore e solo amore! La collera e la gelosia sono i peggiori nemici dell'uomo; avendo queste due caratteristiche, non si può esser definiti esseri umani né, ancor meno, raggiungere la Divinità. Chi, da un momento all'altro si infuria, dimostra mancanza di umanità e solo qualità animali; occorre dunque controllare, innanzitutto, ira e gelosia il che è ciò che insegnano tutti i nostri testi sacri come la Gîtâ e le Upanishad. L'ira e la gelosia sono più potenti e feroci persino di un leone e aspettano sempre di sopraffarvi. La furia di un leone è di breve durata, esso può uccidere chiunque in pochi minuti; l'uomo cova in sé ira e gelosia per mesi e anni e non li abbandona facilmente. Tali caratteristiche sono pertanto i suoi nemici più terribili e distruggono unità e tolleranza.

In questo sacro Paese di Bhârat, la tolleranza è la vera bellezza.
Fra tutti i rituali, l'aderenza alla verità è la più grande pratica ascetica.
Il più dolce sentimento di questo Paese è quello d'amore verso la propria madre.

La vera dolcezza risiede nell'amore per la madre. Dobbiamo considerare amore e tolleranza come nostra madre e nostro padre ma, sfortunatamente, questi due non sono presenti nell'uomo d'oggi. Quando otterrete queste due virtù, non sarete altro che Dio. Per l'uomo, è perciò essenziale avere amore per Dio, timore del peccato e moralità nella società. Che cosa significa timore del peccato? È la paura di danneggiare e offendere gli altri. Peccare non significa necessariamente uccidere qualcuno: anche ferire i sentimenti degli altri equivale a uccidere. Perciò, guardatevi dall'essere causa di qualunque sofferenza mentale per chiunque. Astenersi da tutto ciò è pâpa bhîti. Râma andò nella foresta e, al fine di distruggere il peccato, uccise coloro che indulgevano in azioni malvagie; Vibhîshana si unì a Lui e Lo aiutò ad annientarlo.

Pronunciate sempre parole dolci.
Vibhîshana era il fratello minore di Râvana. Essi erano tre fratelli: Râvana, Kumbhakarna e Vibhîshana. Quest'ultimo era sempre calmo e composto, libero da odio, gelosia e ira al contrario del fratello maggiore Râvana; il terzo fratello, Kumbhakarna, mangiava e dormiva continuamente. Il significato stesso del nome Râvana è ira, gelosia e odio, mentre quello di Vibhîshana indica pace e quiete. Il nome di un uomo influenza la sua natura; ci sono nomi che creano sentimenti piacevoli in chi li ascolta, mentre ve ne sono altri che suscitano senso di paura e repulsione. Per esempio: sentire il nome "cuculo" stimola in noi sentimenti sublimi e dolci. Quando il cuculo canta, lo ascoltiamo con grande piacere e nel nome stesso c'è un senso di piacere. Per contro, la gente tira sassi alla cornacchia quando essa apre il becco. Dovremmo dare un nome ai nostri figli con la dovuta considerazione; questo è il motivo per cui la gente lo fa tenendo conto della stella di nascita. Dovremmo avere nomi buoni, mai nomi non appropriati; il nome deve essere tale da suscitare sentimenti di pace e dolcezza. Sathyanârâyana è il Nome di questo Corpo. Com'è dolce! Questo nome è stato dato da Kondama Râju, il nonno di questo Corpo. Egli ha anche cambiato il nome della madre di questo Corpo da Namagiriammâ a Îshvarâmmâ che significa "madre di Îshvara (Dio)". Questo è il motivo per cui il nome Îshvarâmmâ è diventato famoso nel mondo. Parole come "serpente" e "scorpione" creano in noi un senso di paura per il veleno di questi animali; il serpente ha il veleno nei denti e lo scorpione nella coda. Il veleno è situato in certe parti del loro corpo mentre l'uomo odierno è pieno di veleno dalla testa ai piedi e, non solo il suo linguaggio, ma anche tutte le sue azioni sono velenose. Alcune persone hanno tanto veleno nel parlare che qualunque parola esca dalla loro bocca ne è colma; esse offendono i sentimenti altrui con parole siffatte. Dobbiamo liberare il nostro linguaggio da simili parole velenose e parlare sempre con dolcezza. Ci sono alcuni che hanno veleno anche nel sorriso mentre nell'amore non c'è veleno; dovremmo avere un sorriso pieno d'amore. Swami sorride sempre amorevolmente: il Suo sorriso irradia beatitudine. Dovete sempre avere un volto sorridente. Non assumete un'espressione livida; essa riflette ira, odio e gelosia. Abbiate sempre un viso sorridente. Dovreste sorridere anche se qualcuno vi maltratta; allora l'altro smetterà di maltrattarvi e comincerà a sorridere. Quando domandate a qualcuno "Come stai, fratello?", egli risponderà "Come stai, fratello?" anche se è vostro nemico. Com'è l'azione sarà la reazione, com'è il suono è l'eco. Quando chiedete amorevolmente a qualcuno "Come va?, anch'egli domanderà "Come va?" Ogni cosa ha una reazione, un riflesso e una risonanza per cui il nostro linguaggio, le nostre azioni e il nostro comportamento devono essere buoni: questa è la qualità principale dell'essere umano.

Dovremmo essere umili e cortesi nel parlare. Non provocate paura negli altri, in ciò consiste la vera umanità; in caso contrario, la gente vi bollerà come persone senza qualità umana. Il nostro linguaggio e le nostre azioni devono essere piacevoli per gli altri. Nel parlare, si portano le proprie esperienze come esempio; si dovrebbero raccontare solo le esperienze buone. Quando vi definite studenti dell'università Shrî Sathya Sai, il vostro comportamento deve essere all'altezza dell'Istituto in cui avete studiato. Dovete rispettare e onorare gli anziani. Non vedete il male. Se vi comportate così, tutti vi chiameranno "buon ragazzo, buon ragazzo". Un buon ragazzo (good) è un ragazzo di Dio (God)! Dovete guadagnarvi una simile buona reputazione; solo allora avrà un senso il motto: jantunam narajanma durlabham (fra tutti gli esseri viventi, la nascita come esseri umani è la più rara).

(Baba canta il bhajan: "Hari bhajan binâ sukha shânti nahin..." e poi continua il Discorso).

Quando andai a Chennai, qualche tempo fa, alcune persone Mi chiesero: "Swami, la gente aspira alla pace e alla felicità. Dove si trovano?" Detti allora la risposta con la canzone "Hari bhajan binâ sukha shânti nahin..." (Non può esserci felicità e pace senza il canto del Nome di Dio). Bhajan significa contemplare Dio: solo questo ci dà pace e felicità. Pace e felicità non sono separate l'una dall'altra, le si può raggiungere solo attraverso Hari bhajan... Qualcuno potrebbe chiedervi: "Sai Baba parla di pace e felicità. Dove si trovano? Che cosa avete capito?" Quando date la risposta "Hari bhajan binâ sukha shânti nahin", non ci saranno altre domande. L'umanità fiorirà solo quando vi sarà amore per Dio, timore del peccato e moralità nella società. Quando avrete queste tre qualità, sarete vittoriosi in tutto il mondo; esse sono sufficienti, non vi occorre altro. Cantate la gloria di Dio: sarete allora un grande esempio per tutti. Chala santosham (sono molto felice)!

Prashânti Nilayam, 25 febbraio 2009,

Sai Kulwant Hall

domenica 21 febbraio 2010

La sorgente della gioia

"Scoprite la sorgente della gioia interiore; essa non viene mai meno, è sempre colma e sempre fresca poiché scaturisce da Dio."

Oggi è un giorno sacro, è il giorno in cui onoriamo il Saggio Vyâsa che dette all'umanità la gemma preziosa del culto Saguna (l'adorazione di Dio con Forma) nonché la speranza e la certezza che mânava (l'uomo) può diventare Mâdhava (Dio), che nara (l'uomo) può diventare Nârâyana (Dio) e jîva (l'anima individuale) può assurgere a Brahman (l'Essere Cosmico) o, piuttosto, che jîva è Brahman. Il Bhâgavata, i Purâna e il Brahmasûtra sono i grandi testi che esaltano tali dottrine preziose.

Siate parenti di Dio

L'uomo è una mescolanza di elementi della stessa sostanza a due a due: mâyâ (illusione) e Mâdhava (Dio), bhrama (illusione) e Râma (Dio), deha (corpo) e Dehî (Âtma), jada (materia inerte) e Cit (Consapevolezza), sharîra (corpo) e sharîrî (anima incarnata), jîva (anima individuale) e Brahman (l'Universale). Prendendo ad esempio le due pietre circolari di una macina, quella del Brahman è fissa e quella del jîva si muove; la pietra fissa è la base e quella che si muove è la "dipendente". Il Guru è il maestro che rimuove da noi l'ignoranza fondamentale, che cela la conoscenza di questa verità, e il Pûrnimâ, o giorno di plenilunio, è stato scelto per onorarlo. Per effetto della conoscenza, esso pone fine all'angoscia bruciante riversando, invece, fresco conforto nella mente dell'uomo. Vyâsa è venerato come Nârâyana Stesso perché chi, se non Dio, può ispirare tale illuminazione? Se la vostra fedeltà va alla famiglia, voi siete un servitore di questa mentre, se va a Dio, siete un Suo servitore. Però non badate al compenso che vi dà, non discutete né mercanteggiate per avere retribuzioni o ricompense: solo i lavoratori esterni chiedono a gran voce la paga e ne lamentano l'ammontare. Siate un parente, un membro della famiglia, un rampollo di Dio: allora mantenervi nel benessere sarà compito Suo. Cercate di essere vicini a Dio, vicini come Suoi congiunti; non calcolate il numero di ore che avete trascorso nel servirLo e non doletevi se Egli non vi ha compensato. Siate sempre al Suo servizio, vale a dire compite il bene e siate buoni.

Collegatevi a Dio con il "cavo" dello Smarana

Karna sapeva che la morte è sempre dietro l'angolo e quindi, ogniqualvolta qualcuno andasse da lui per ottenere un favore, lo soddisfaceva immediatamente, anche se era difficile, perché affermava: "La mia mente può cambiare, la mia vita può finire". Quando due persone si incontrano, si chiedono reciprocamente "Va tutto bene?" (Kshemama?) e rispondono entrambe automaticamente "Benissimo, grazie" senza rendersi conto che la loro vita si è accorciata di un giorno. Esse non hanno kshema (benessere), hanno solo subito kshîna (declino). Quindi muovetevi e decidete di trascorrere i vostri giorni il meglio possibile.

Guru è chi vi mostra che avete preso una strada sbagliata che conduce sempre più alle tenebre; questi conosce il sentiero giusto ed è pieno d'amore per tutti coloro che lottano per sfuggire ai travagli del buio senza lampade a illuminare i loro passi.

Questo è il giorno in cui viene ricordato con gratitudine il primo dei Guru: Egli non è altri che Nârâyana, la Realtà. Se non avete un Guru esterno e pregate, sarà il Nârâyana interiore a rivelarvi la strada e a condurvi. È sempre preferibile essere spronati dal Guru interiore perché la maggior parte di coloro che si dichiarano tali stanno essi stessi rotolandosi nei piaceri materiali o sono schiavi dell'avidità, dell'invidia e del malanimo. Guru significa anche "pesante"; molti hanno solo la caratteristica del peso fisico, non dell'altezza spirituale! Se dovete portare la corrente dalla centrale elettrica alla vostra casa per illuminarla, dovete posizionare dei pali a intervalli regolari per collegarla alla centrale con dei cavi; allo stesso modo, se volete guadagnarvi la grazia di Dio, fate sâdhanâ a orari regolari e collegatevi a Dio col "cavo" dello Smarana (la recita del Nome Divino).

Scoprite la sorgente della gioia interiore

I Chârvâka1 asserivano che "è meglio un uovo oggi che una gallina domani". Con ciò intendevano dire che non si deve rinunciare a un piacere del momento nella speranza di qualcosa di meglio nel futuro; eppure la felicità della rinuncia può essere goduta qui e ora ed è molto più soddisfacente ed esaltante di quella che deriva dall'arraffare e dall'attaccamento. Inoltre, c'è una certa soddisfazione nell'essere il padrone dei sensi piuttosto che essere loro schiavo. Poniamo ora che siate schiavi dell'abitudine del caffè ma che decidiate di non alimentare tale attaccamento ed attenervi a questa decisione per tre giorni consecutivi: voi diventate il padrone e la lingua il vostro schiavo! Il caffè non può più tenervi sotto il suo dominio. Se esso fosse in grado di conferire gioia, tutti la otterrebbero in egual misura da tale bevanda; invece qualcuno preferisce il tè e molti trovano il caffè disgustoso, ad alcuni piace prenderlo senza zucchero e ad altri senza latte. Allora è la mente a dare piacere non il caffè, non è l'oggetto a soddisfare i sensi. Il segreto sta nello scoprire la sorgente della gioia interiore che non viene mai a mancare, che è sempre piena e sempre fresca perché scaturisce da Dio. Che cos'è il corpo? Non è altro che l'Âtma racchiuso nei cinque involucri (kosha): quello formato di cibo (annamaya), quello del principio vitale (prânamaya), quello costituito di pensieri (manomaya), quello dell'intelligenza (vijñânamaya) e quello composto di beatitudine (ânandamaya). Con la contemplazione costante di questi involucri, l'aspirante spirituale (sâdhaka) ottiene la discriminazione per recedere dall'esterno e rivolgersi all'interno, al più reale. In tal modo, passo dopo passo, egli abbandona un involucro dopo l'altro e può eliminarli tutti per ottenere la consapevolezza della sua unità con il Brahman.

Verità e Amore quali vostre guide

La maggior parte di voi Mi ode dire queste cose continuamente, anno dopo anno, ma pochi fanno anche il solo primo passo nella sâdhanâ. Voi chiedete che Io continui a parlare e prendete appunti di ciò che dico per rileggerli ma tutto ciò è spreco puro se non li mettete in pratica. Potete parlare in modo altisonante ma venite giudicati non per la vostra lingua bensì per le azioni e il comportamento. C'era una donna che partecipò a una serie intera di incontri sul Bhâgavata e ne colse alcuni passi caratteristici dopodiché divenne troppo pigra per attingere acqua e cominciò a dormire fine a tardi. Quando suo marito la rimproverò, ella citò un verso in cui si affermava che ognuno ha in sé tutti i fiumi sacri, il Gange, lo Yamuna e il Sarasvatî, sotto forma di Idâ, Pingalâ e Sushumnâ (canali sottili di energia a sinistra, a destra e al centro della spina dorsale)! Il marito rimase sbalordito dalla sua sfrontatezza, dal suo atteggiamento spirituale falso ed escogitò di darle cibi molto salati e portar via da casa tutti i recipienti e le brocche d'acqua; quando ella cominciò ad avere molta sete e a chiedere disperatamente acqua, le citò lo stesso inno e volle che attingesse acqua dai fiumi sacri dentro di sé! In voi non c'è spazio per l'ipocrisia e per il doppio gioco nelle cose spirituali; per quanto le riguarda, dovete procedere lungo il sentiero diritto e stretto con la Verità e l'Amore quali vostre guide e compagni. I giovani vanno in Paesi stranieri e i loro anziani genitori si preoccupano delle loro reazioni alle attrattive della cultura straniera; il padre scrive al figlio implorandolo di non abbandonare le abitudini familiari circa il cibo, le bevande, l'adorazione e la preghiera e al figlio vengono le lacrime agli occhi mentre legge tali parole. Egli stringe al petto la lettera ma questo è tutto ciò che fa, cede alle tentazioni e devia, onora la carta su cui è scritta la lettera ma non l'argomento per cui essa è stata scritta. I libri sacri vengono considerati alla stessa stregua: su di essi si gettano fiori a cascata, si santifica il cibo offrendolo loro e li si porta in processione per le strade con in testa suonatori e tamburini. A dispetto di questo, leggerli o provare a capire quello che contengono o mettere in pratica una piccola parte di ciò per cui sono stati scritti, è un compito impossibile per i più!

Non cercate difetti negli altri

Vi dirò solo una cosa che questi libri insegnano, una cosa che voglio decidiate di seguire da oggi in poi: "Non cercate difetti negli altri, smettete di calunniarli e danneggiarli (paradûshana e parahimsâ), non scandalizzate nessuno, non provate invidia o malevolenza, siate sempre dolci nel carattere e nel parlare e riempite la vostra conversazione di devozione e umiltà". Vivete con Amore, in Amore e per Amore (Prema). Allora il Signore, che è l'Incarnazione dell'Amore (Premasvarûpa), vi concederà tutto nonostante non chiediate nulla. Egli sa, è la Madre che non attende il pianto del figlio per nutrirlo; il Suo Amore è così grande e profondo da farGli anticipare ogni vostra necessità e correre in vostro aiuto. Voi tutti spettate ansiosamente di sapere quando vi concederò le "interview" per poter mettere di fronte a Me la lunga lista di desideri che avete portato, che crescono moltiplicandosi e non hanno mai fine. L'appagamento di un desiderio ne porta una nuova serie; lottate per giungere al punto in cui solo il desiderio di Lui conterà e sarete uno strumento nelle Sue Mani.

Alle orecchie piace il male, sono talmente corrotte e snaturate che non accolgono la bontà. Controllate ciò che udite. Le pastorelle (gopî) desideravano soltanto sentir parlare della grandezza di Krishna, del Suo fascino, delle Sue parole, dei Suoi scherzi, dei Suoi giochi, dei Suoi divertimenti, delle Sue imprese, dei Suoi risultati. Quando riempite voi stessi dell'Amore di Krishna, ottenete identità e intima unione con il Divino (sârûpya e sâyujya). Impegnatevi per questo scopo supremo, non per obiettivi inferiori.

Prashânti Nilayam, 13 luglio 1965,

Celebrazione del Gurupûrnimâ

(Tradotto da "Sanâtana Sârathi", luglio 2009)

1. Chârvâka: allievo della scuola materialista fondata dall'omonimo filosofo sofistico il quale propose la forma più grossolana di ateismo o materialismo.

sabato 23 gennaio 2010

Realizzando Dio nella tua vita quotidiana

Il post di oggi è un estratto di Yoganandaji che spero possa ispirarvi come ha fatto con me. Mi spiace se la traduzione può non essere perfetta. Tutto il materiale di Yoganandaji può essere trovato per intero nella letteratura in inglese e nel materiale ottenibile dalla Self-realization fellowship.

Namasté,
Mistico

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Non importa quello che fai, Dio deve essere costantemente nella tua mente. Quando vuoi vedere uno spettacolo speciale, o comprare un vestito o una macchina che hai ammirato, non è vero che, non importa quello che stai facendo, la tua mente pensa continuamente a come ottenere queste cose? Fino a quando non soddisfi i tuoi forti desideri la tua mente non avrà riposo. Essa lavora incessantemente per soddisfare quei desideri. La tua mente deve essere su Dio giorno e notte allo stesso modo. Trasmuta i desideri insignificanti nell’unico grande desiderio per Lui.

Di grande aiuto per il tuo sviluppo è l’abitudine di sussurrare mentalmente a Dio (vedi anche questo post in merito). Vedrai un cambiamento in te che ti piacerà molto quando la tua mente sussurra sempre a Lui, “Notte e di, notte e di, giorno e notte cerco Te”.

Il sussurrare mentalmente sviluppano un potete dinamico per rimodellare la materia in quello che vuoi. Tu non comprendi quando grande è il potere della mente (vedi anche in merito tale ciclo di post). Quando la tua mente e la tua volontà sono sintonizzare alla volontà divina non devi muovere un dito per creare cambiamenti sulla terra. La legge divina lavorerà per te. Qualunque cosa tu credi intensamente nella tua mente si materializzerà. Gesù disse: “In verità io vi dico che chi dirà a questo monte: "Togliti di là e gettati nel mare", se non dubita in cuor suo, ma crede che quel che dice avverrà, gli sarà fatto.” (Marco 11:23)

Non ci può essere alcuna scusa per non pensare a Dio. Giorno e notte oscillando nello sfondo della tua mente, "Dio! Dio! Dio!" invece di soldi o sesso o fama. Qualunque cosa ti stai facendo interiormente di “Signore, manifestati a me! Tu sei proprio qui. Tu sei nel sole. Tu sei nell’erba. Tu sei nell’acqua. Tu sei in questa stanza. Tu sei nel mio cuore”.

Devi per prima cosa comprendere nella tua mente l’importanza di Dio. Devi realizzare interiormente che il più grande bisogno della tua vita è Dio. Pratica la presenza di Dio nella vita quotidiana rendendo le tue meditazioni molto profonde. E’ meglio meditare un po’ con profondità che meditare a lungo con la mente che vaga di qua e di là. Se non fai uno sforzo per controllare la mente essa continuerà a fare come preferisce, non importa quanto a lungo tu ti siede per meditare. In seguito pratica delle lunghe meditazioni con profondità. E’ questo quello che ti porta al Suo regno. Noi deludiamo e spogliamo noi stessi quando pensiamo che possiamo aspettare fino a domani per fare il grande sforzo di essere con Dio.

Insieme a periodi di meditazione, devi pensare a Dio giorno e notte. Noi dobbiamo elevare la nostra consapevolezza così che anche i doveri più mondani sono compiuti con il pensiero di Dio. Ci sono due tipi di doveri: quelli che fai per te stesso (che ti tengono legato) e quelli che fai per Dio. Il dovere compiuto come un'offerta a Dio è spiritualmente benefico come la meditazione. Dio ama quella devozione che fa delle azioni così come del silenzio un’offerta a Lui.

Se pratichi la meditazione profondamente, a lungo e con intensità, allora la tua mente si rivolgerà sempre più a Dio. Tuttavia non devi trascurare i tuoi doveri nel mondo. Mentre impari a compiere tutti i tuoi doveri con la consapevolezza di Dio, sarai in grado di fare le cose più velocemente, con maggiore concentrazione ed efficienza. Arriverai allo stadio di consapevolezza nel quale, non importa quello che fai, le tue attività nel mondo saranno pienamente pervase della tua consapevolezza di Dio. Questo stadio giunge solo dopo che hai praticato la meditazione profondamente ed hai disciplinato la tua mente per rivolgersi a Dio dopo che hai compiuto i tuoi doveri, e compiendo questi doveri con la consapevolezza che stai servendo soltanto Dio.

Qualunque cosa tu faccia, falla con buona volontà e con piena concentrazione. Ma non devi spendere tutto il tuo tempo nelle attività. Alcune persone sono così occupate con il lavoro che non hanno tempo per Dio. O, quando la notte giunge, esse sono troppo stanche per meditare.

Quando mediti devi porre la tua mente intera su Dio. E quando stai compiendo un dovere devi porre il tuo cuore intero in esso, ma appena hai concluso con il tuo lavoro, poni la tua mente su Dio. Quando impari a praticare la presenza di Dio in ogni piccolo momento in cui sei libero di pensare a Lui, allora anche nel mezzo del rumore puoi trovare la comunione; puoi mantenere la tua mente costantemente su Dio. Se il tuo cuore è sincero ed onesto, troverai modi, non importa quanto ti sia occupato, per cercarLo e pensare a Lui.

Ma non puoi trovarLo solo per mezzo di buone azioni; devi dargli il tuo più profondo amore. Egli vuole che tu cedi il tuo cuore, la tua mente e la tua anima. Egli vuole sapere che tu Lo ami. Devi cercarlo sia nell’attività che nella meditazione. Quindi prima che tu compi qualunque azione, quando compi un’azione, e quando hai finito di compiere quell’azione, pensa a Lui.

Lui ti sta aspettando. Non dare al mondo la tua attenzione. Compi i tuoi doveri, ma sii con Dio. Ne vale la pena. Ogni momento della tua vita deve essere riempito con il pensiero di Dio.

lunedì 4 gennaio 2010

Focalizzate la vostra mente sul principio atmico

Fin dai tempi antichi, le donne hanno compiuto i loro doveri servendo i mariti, pregando Dio e osservando principi morali elevati. In questo Paese di Bhârat, l'onore è considerato più prezioso della vita stessa ma oggi, in nome della libertà, la gente imita la cultura occidentale. Nella cultura indiana, per le donne è molto importante vestire decorosamente, avere il segno vermiglio sulla fronte e un'acconciatura adeguata ma oggi esse hanno abbandonato le loro vesti tradizionali e hanno cominciato ad indossare pantaloni e camicia come gli uomini dopo essersi tagliate i capelli; ciò è del tutto contrario alla cultura locale. Fin dai tempi antichi, essa è stata tenuta in grande considerazione ed è una fonte di gioia per tutti; eppure una cultura tanto sacra viene oggi dimenticata. Non solo gli uomini e le donne, anche gli studenti sono affetti da questa tendenza moderna; da loro ci si aspetta che si comportino con dignità e onore, ottengano voti buoni, rendano felici i propri genitori e non soltanto questi, anche la società.

Dio non ha Forma

Quali sono le ragioni dei mali della società moderna? Le ragioni sono: la mancanza d'amore per Dio, di timore del peccato e di moralità nella società. Voi potete dimenticare Dio ma Egli non vi dimenticherà mai perché è in voi. Conoscere Dio è molto difficile; nessuno può dire chi Egli sia e dove si trovi. Voi pensate che Dio abbia una Forma ma, in realtà, non ne ha. Se chiedete a Dio "Chi sei? Qual è il Tuo Nome?", Egli risponderà "Aham brahmâsmi" (Io sono Brahman); è a causa della vostra illusione che Mi domandate chi sono. Io sono Brahma (Dio) e voi siete bhrama (illusione). Poiché vi identificate con una forma esteriore, siete incapaci di comprendere la verità contenuta nell'assioma Daivam mânusha rûpena (Dio si manifesta sotto forma di essere umano)". Voi date grande importanza al corpo ma, di fatto, esso è simile ad un sacco che contiene molti organi sottili come la mente, l'intelletto, il subconscio e l'ego. Tutti questi organi sono al vostro interno e voi pensate che siano associati al corpo ma, in realtà, non è così; sebbene siano dentro il corpo, non gli appartengono. Comunque, quando lo lasciano, esso non può sopravvivere neanche per un momento, diventa inutile e viene bruciato su una pira. Perciò, non riponete la vostra fede nel corpo.

Tutti voi adorate Krishna, Vishnu, Shiva e molte altre Divinità; da dove sono venute queste Forme? Esse sono soltanto delle creazioni di artisti come Ravi Varma. Voi considerate qualunque immagine creino tali artisti come immagine di Dio; quando vedete l'immagine di Krishna, la considerate come la Sua Forma. No, no, è solo la Sua rappresentazione simbolica. Chi è Krishna? Egli è la Divinità in forma umana. Qualunque Forma attribuiate alla Divinità, meditate su di essa. All'inizio, quando adorate quella Forma, la vostra mente può vacillare un po'. Il focalizzare la mente su una determinata forma è detto concentrazione. A volte, quando la praticate, l'instabilità della mente può ridursi un poco; questo è lo stato di contemplazione. Anche nella contemplazione c'è qualche oscillazione della mente; soltanto quando essa diviene stabile del tutto si può parlare di meditazione. Poi, gradualmente dimenticate voi stessi e questo è lo stato di samâdhi (stato superconscio) in cui si trascendono tutte le forme; allora, si sperimenta l'Âtma privo di attributi. Il semplice star seduti a occhi chiusi non è meditazione.

Vedete il vostro riflesso in tutti gli esseri

Dio è Uno ed è l'unica Realtà; non esiste un secondo. Se pensate a Lui come Krishna, Egli si manifesterà per voi in quella Forma; se pensate a Lui come Vishnu, Egli si manifesterà come tale. Tutte queste Forme, però, fanno parte della vostra immaginazione e non corrispondono alla realtà, sono opera della mente. Quando intraprendete pratiche spirituali come l'adorazione, i rituali, gli yajña e gli yâga [rituali sacrificali] voi pensate che Dio vi si manifesti davanti ma è soltanto la vostra immaginazione, la mente ne è la causa. Dovete continuare la vostra sâdhanâ finché la mente non sia trascesa; essa indulge sempre nell'immaginazione. Dovete andare oltre e focalizzarvi solamente sull'Âtma che non ha forma; bisogna capire che l'Âtma privo di forma e di attributi è la sola Verità e pervade l'universo intero.

La creazione emerge dalla Verità e si fonde in Essa.

C'è un luogo, nel cosmo, dove la Verità non esista?

Visualizzate tale Verità pura e immacolata.

Ovunque guardiate, la Verità è là. La Divinità è la forza vitale immanente in tutti gli esseri compresi gli insetti, gli uccelli e gli animali; per questo, offrite i vostri omaggi riverenti a chiunque incontriate. Che cosa significa? Non è alla persona che dovete offrire i vostri omaggi ma al Principio Atmico presente in essa. Perciò, anche se incontrate una pazzo, dovete offrire i vostri omaggi all'Âtma presente in lui. Nel mondo non esiste alcuna entità oltre Dio.

Dio è Uno senza secondo.

Ekameva advitîam brahma

L'unico Âtma risiede in tutti gli esseri.

Ekâtma sarva bhûtântarâtma

Se riempite d'acqua mille recipienti, il riflesso del Sole è visibile in ognuno di essi. Significa forse che ci sono soli differenti in tutti i recipienti? No, il Sole è uno soltanto. Tutti i corpi sono come recipienti ed è lo stesso Âtma a riflettersi in tutti. Tutto è reazione, riflesso e risonanza. Voi udite l'eco della vostra voce, vedete la vostra immagine riflessa nello specchio; la dovreste ugualmente vedere riflessa in tutti gli esseri. Se amate qualcuno, significa che amate voi stessi; se detestate qualcuno, significa che detestate voi stessi. Voi pensate che ogni cosa che accade sia opera di Dio; di fatto, voi stessi siete la causa di ogni cosa. Se detestate o amate qualcuno, Dio non ha nulla a che fare con ciò; Egli è sempre Stabile, Puro, Disinteressato, Immutabile e Senza Attributi. La vostra ignoranza è la causa del fatto che immaginate che Dio abbia degli attributi; perciò, non attribuiteGli una Forma particolare nell'adorazione, focalizzate la mente sul Principio Atmico presente in voi e considerateLo vostro Dio.

La moralità è il vero soffio vitale dell'uomo

Quando fate un passo avanti, in ciò c'è Dio; in qualunque cosa guardiate c'è Dio. È la stessa corrente che fa accendere le lampadine, girare il ventilatore e funzionare il microfono; è Dio la Potenza Divina che mette tutto in funzione. Quando spengete l'interruttore principale, ogni dispositivo elettrico smette di funzionare e Dio è come l'interruttore principale: quando Lo dimenticate, è come dimenticare tutto. Per questo, amateLo sempre e uccidete i demoni delle vostre qualità malvagie. Impegnatevi strenuamente per il progresso della società. Chi può evolvere la società? Possono farlo soltanto quelli che hanno qualità buone. Coloro che nutrono amore per Dio sono dotati di moralità, il soffio vitale vero dell'uomo; senza moralità, egli è senza vita. In mancanza di moralità (nîti), l'intera razza umana (jâti) sarà condannata. Che cos'è jâti? La gente pensa che voglia dire collettività ma non è così, Jâti indica la razza umana; questo è ciò che significa realmente. Jâti non si riferisce a nessuna particolare casta ma a tutta l'umanità. Voi dite: "Io sono un bramino, tu sei un vaishya, egli è uno kshatriya, tu sei un sûdra; tale divisione della gente in varie caste è solo una creazione vostra, non è assegnata da Dio. Ciò che Dio ha dato è una cosa sola: Amore. Se sviluppate l'amore in voi, amerete tutti; se in voi non c'è amore, detesterete gli altri e starete lontani da loro ma questo non è bene.

Ama tutti, servi tutti.

Quando custodirete questa verità nel cuore, otterrete grandi progressi. Coloro che fanno buone azioni, aiutano gli altri e non sono di alcun danno ai poveri sono le sole persone veramente dotate di moralità; avere rispetto per alcuni e ignorare gli altri non è bene.

Considerate tutti come Uno

L'universo intero è una creazione di Dio e ogni essere è l'incarnazione della Divinità, anche i piccoli insetti. Non fate alcuna differenza fra chîma (formica) e Brahma. Tyâgarâja affermò la stessa verità: "Chîma brahmalo shiva keshavâdulalo prema mîra velasi unde birudhu vahinchina râma nannu brovara" (O Râma! Nella Tua pura e immacolata Forma d'Amore, Tu dimori in tutti gli esseri dalla formica a Brahma come anche in Shiva e Keshava. Per favore, proteggi anche me). Quindi, Dio è presente in ogni essere. Non detestate o deridete nessuno, non litigate con nessuno; se condurrete la vita in tal modo, sarete in grado di manifestare il Sé. Voi dite "io, io, io"; che cosa significa "io"? Significa ego. Fintantoché avrete ego, non sarete in grado di comprendere la vostra Realtà. Quando tagliate l'io a metà, esso diventa una croce; la Croce simboleggia il taglio dell'ego. Quando tagliate il vostro ego, vi innalzate a livello della Divinità. Se avete il senso di "io, mio e tuo", generate dualità in voi. La dualità non è una cosa giusta; le Upanishad non l'approvano e tutte insegnano l'unità del Principio Atmico che è privo di differenze. Il corpo vi è stato dato per condurre la vita in questo mondo e per compiere i vostri doveri. Il dovere è Dio: fate il vostro dovere. Dopo il matrimonio, avete una moglie che deve essere trattata come tale ma, nel regno dell'Âtma, tutti sono femmine. Voi dite: "Egli è mio figlio, lui è mio genero"; questa relazione è solo una creazione vostra. A dire il vero, nessuno è vostro figlio e nessuno è vostro genero: siete voi a creare distinzioni che in realtà non ci sono. Considerate quindi tutti come uno. Anche il Râmâyana afferma questo principio di unità.

Siete tutti benvenuti al matrimonio di Râma;

assieme assisteremo alla scena gioiosa.

Molti sono già arrivati indossando i vestiti migliori;

le signore sono adorne di collane e gioielli limpidi e lucenti.

Râma legherà il cordino sacro alla bella Sîtâ;

oh, che bella coppia sono!

Il padre Janaka ha già preparato banchetti sontuosi.

Tutti i saggi eruditi si sono riuniti con Vashishta che presiede.

Oh, che moltitudine esultante si è riunita,

i cuori traboccanti di gioia.

Chi è Râma? Chi è gradito a tutti è Râma. Quando traete felicità dall'Âtma dentro di voi, diventate Râma. Sîtâ simboleggia l'Âtma e Râma il Paramâtma (Dio). Perciò, il matrimonio di Sîtâ e Râma simboleggia l'unione dell'anima individuale (Jîva) con Dio (Deva). Quando il matrimonio di Sîtâ e Râma ebbe luogo, tutto il popolo di Ayodhyâ andò ad assistervi. Dopo la cerimonia nuziale, Vishvâmitra si ritirò nella sua residenza. Non soltanto il suo nome significa "amico dell'universo", egli era davvero così e impartì la conoscenza a tutti.

Tanti di voi si sono riuniti in questa sala; qual è il motivo per cui siete venuti qui? Siete venuti a vedere questa Forma. Le persone possono venire qui in qualunque numero ma la loro visione è focalizzata soltanto su questa Forma. Qualsiasi cosa compiate, fatela con l'intento di ottenere l'Amore di Dio; ho scritto una canzone a tal riguardo: "Satya dharmamu shânti premalato nî nitya jîvana saginchu" (Compi il viaggio della vita aderendo ai princìpi di Satya, Dharma, Shânti e Prema). La Verità è permanente, la Verità è una, non due; allo stesso modo, il Dharma è uno ed è l'immagine di Satya. Quando Satya e Dharma procedono assieme, lì si manifesta la pace. La pace [peace] non è qualcosa disponibile all'esterno, in un mercato; all'esterno trovate solo pezzi [pieces]. Quando avete la pace, non detestate od odiate alcuno; solamente così voi sviluppate l'amore.

Il Principio d'Amore è presente in tutti. Se le persone sviluppano l'Amore, non ci saranno conflitti nel mondo per cui è questo che dovete fare. Non ricorrete alla menzogna in alcuna circostanza; se la seguite, sarete incapaci di sviluppare l'amore. Quindi, aderite sempre alla Verità e generate amore in ogni istante. Potete sviluppare l'amore soltanto seguendo la Verità e la Retta Azione; queste sono le due qualità più importanti per l'uomo e ciò è l'essenza di tutte le Upanishad. Esse insegnano la stessa verità in modi differenti. La somma e la sostanza di tutti gli insegnamenti delle Upanishad è: il Principio della Divinità è Uno solo.

Ekameva advitîam brahma

Dio è Uno senza secondo.

Dio è Uno, non due. Voi vedete la dualità a causa della vostra illusione ma non dovete darle spazio; avrete devozione vera quando non ci sarà più traccia di illusione.

L'uomo è importante, non il denaro

Molti poveri vanno dai ricchi; qualcuno chiede cibo, altri vestiti, taluni denaro e altri ancora casa. Essi sono tutti mendicanti e, nello stesso modo, se implorate questo o quello da Dio, diventate mendicanti. Non dovete mendicare nulla da Dio; in effetti, Egli è in voi e vi darà ciò che vi necessita, non occorre mendicare nulla. Oggi, in questo mondo, tutti sono diventati mendicanti: i politici mendicano voti, danno soldi per i voti e vincono le elezioni comperando voti. Questo mondo è tutta una rappresentazione di mendicanti; la società è rovinata e inquinata a causa di questi mendicanti.

Oggi c'è ovunque inquinamento, inquinamento, inquinamento; c'è inquinamento nell'acqua, nel cibo e anche nell'aria. Se acquistate del latte, anch'esso è inquinato. Così, oggi tutto si è inquinato, non c'è niente di puro in alcun luogo; non c'è neanche acqua pura, anch'essa è diventata inquinata. Sapete che il fiume Gange arriva da Rishikesh. Nel nostro Paese di Bhârat, esso è riverito come una madre ma la gente sta inquinando anche un fiume così sacro; un bramino che si trovi nel Gange per compiere un rito di adorazione, può trovare persino delle membra umane che galleggiano. Allo stesso modo, tutto viene inquinato. Gli studenti devono acquisire una mente pura per liberarsi da questo inquinamento: soltanto allora diventeranno i liberatori del Paese. La mente pura è quella che non ha dubbi né macchia, che è salda e disinteressata.

A che serve il mero ottenere tanti titoli? Ci sono molti che restano disoccupati nelle loro case dopo aver ottenuto la laurea. In che modo traggono vantaggio dai loro titoli? Ciò che hanno appreso per i loro titoli di studio è completamente scollegato dalla vita di tutti i giorni. Essi si impegnano duramente per ottenere denaro con l'aiuto di tali titoli e non fanno alcuno sforzo per qualcosa di superiore nella vita. Ovunque si vada, il denaro è considerato estremamente importante: se volete viaggiare con l'autobus, ci vuole denaro. Se volete un caffè, anche per quello occorre denaro e anche per l'acqua. Se volete andare al tempio, anche in quel caso avete bisogno di soldi. Tutto questo mondo è diventato un terreno di gioco per il denaro ma chi è importante è l'uomo e non il denaro. Potrete ottenere ogni cosa se proteggete la vostra umanità; tutti i problemi sorgono se manca l'umanità e voi stessi ne siete responsabili.

Umiltà e obbedienza sono i segni distintivi di uno studente

Sarà bene che i nostri studenti mettano in pratica ciò che hanno appreso in questa Università e divengano esempi elevati per gli altri. Nella vita, tutti voi dovete imparare con umiltà e obbedienza. Distruggete le vostre qualità demoniache come l'orgoglio, l'ego e la malvagità; quando butterete via queste cattive qualità, diventerete esseri umani veri e propri. Da dove viene l'Umanità? Viene dal vostro cuore. In questo caso, non si fa riferimento al cuore fisico ma al cuore spirituale che è libero da ogni imperfezione. La vostra purezza dovrebbe diffondersi ovunque come aria profumata. Dovete condividere con gli altri i pensieri e i sentimenti puri che emanano da voi; qualunque cosa facciate, deve essere utile agli altri.

Aiuta sempre, non ferire mai.

Se vi riempirete di questi due principi, per voi ogni cosa diventerà buona e solo allora diventerete studenti nel vero senso della parola. Oggi, gli studenti indulgono nel danneggiare il prossimo; non aiutare gli altri non è cosa buona. Se non sviluppate l'umiltà e l'obbedienza, non siete affatto degli studenti; per gli studenti, esse sono veramente essenziali. Oggi, però, le persone istruite sono diventate molto egoiste, sono fiere delle loro specializzazioni universitarie. Che cosa significa Ph.D [Philosofy Doctor= Dottorato di ricerca]? La lettera "p" sta per persona, la "h" per aiuto (help) e la "d" per Divinità. Quindi, chi ha il Ph.D è una persona che aiuta gli altri e raggiunge la Divinità. Al contrario, se non li aiuta, la lettera "p" denoterà che egli è un peccatore. Qualunque istruzione possiate acquisire, dovete sempre rimanere umili e modesti e rispettare i vostri genitori; dovete amarli ugualmente anche se sono troppo poveri per fornirvi due pasti sostanziosi a casa. Vostra madre vi cresce sopportando tante difficoltà; dimenticare una tale madre è un grande peccato. Anche vostro padre si occupa di voi e vi aiuta in ogni circostanza. Perciò, non dimenticate né abbandonate i vostri genitori, amateli fino al vostro ultimo respiro: questa è la vera qualità di uno studente. Servite i vostri genitori e fateli contenti; troverete appagamento nella vita solo quando i vostri genitori saranno soddisfatti.

Prashânti Nilayam, 4 giugno 2009,

Auditorium dell'Università Shrî Sathya Sai

(Tradotto da: "Sanâtana Sârathi", agosto 2009)