sabato 18 ottobre 2008

Riflessioni sullo scopo della vita..

Vorrei iniziare questo post raccontando un frammento di un sogno che ebbi alcuni anni fa:
Mi trovavo in una casa e nel corridoio, seduto a gambe incrociate con la schiena rivolta verso la parete, c'era uno yogi dall'aspetto molto ascetico e vestito miseramente. Mi avvicino verso quest'uomo e costui mi dice: "L'uomo possiede il libero arbitrio ma le scelte da fare sono poche...".
Alcuni giorni fa mentre ero in macchina ragionavo su quale fosse lo scopo della vita e mi sono venute in mente due parole: Amore e Servizio. All'eventuale domanda "Che scelte dobbiamo fare con il nostro libero arbitrio?" risponderei proprio amare e servire.

Cerchiamo però di comprendere meglio cosa vogliono dire queste due cose e perchè sono, a mio avviso, la risposta allo scopo della vita.

1) Amare. Questa parola è molto usata ed abusata e quasi ogni persona ha un'idea diversa su cosa voglia dire amare. Per aiutarmi nello spiegare cosa vuol dire davvero amare cito il Vangelo, Luca 10, 27:
«Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso»
Come ci ha insegnato il grande Maestro Gesù amare nel vero senso della parola corrisponde ad amare Dio con tutto il nostro essere e ad amare il nostro prossimo come noi stessi. Amare Dio come Gesù ci insegna non è facile ma necessita di una grandissima devozione e concentrazione di mente per offrire tutti noi stessi a Dio.
Per raggiungere questo traguardi i grandi Maestri, incluso Yogananda con il Kriya Yoga, ci hanno donato delle tecniche e metodi di meditazione e preghiera tali da raggiungere quello stato in cui si ama Dio con tutto il cuore (devozione), con tutta l'anima (potere intuitivo e coscienza), con tutte le forze (energia vitale) e con tutta la mente (concentrazione).

Questo è il primo comandamento e il punto centrale dell'Amore. Amare Dio vuole dire però anche amare il prossimo nostro come noi stessi, ovvero amare tutti i nostri fratelli e sorelle, che con noi costituiscono frammenti della realtà universale divina. Questi due comandamenti si intersecano tra di loro poichè per amare Dio nel modo descritto bisogna amare tutti i nostri fratelli, ma per amare i nostri fratelli pienamente bisogna amare Dio con tutti noi stessi.

2) Servire. Dopo aver visto che un aspetto molto importante della vita è l'amare, che implica ogni negazione di tutto ciò che non è amare, vediamo invece il secondo aspetto che secondo me costituisce lo scopo della vita, il servizio. Con servizio si intende l'aiutare gli altri materialmente, mentalmente e spiritualmente. Per poter servire gli altri efficientemente, bisogna essere in grado di amarli, per prima cosa.
Il servizio può essere materiale come ad esempio fare donazioni, aiutare i poveri, fare volontariato, lavorare per il bene della società; il servizio può essere mentale quando si insegna per aiutare le persone a sviluppare certe capacità, quando si aiutano le persone per trovare un lavoro, oppure quando aiuti un collega a risolvere un problema, oppure quando diffondi delle conoscenze utili; infine il servizio può essere spirituale quando si prega per il bene più alto delle persone, quando si diffondono conoscenze spirituali, o, nel caso di un Maestro liberato, quando si insegnano tecniche per raggiungere l'unione con Dio e si concede la liberazione ultima.

E' molto importante però servire ed amare con la giusta consapevolezza. Come Dio ci ama incondizionatamente e ci serve senza voler nulla in cambio così noi dobbiamo agire. Nell'amare dobbiamo amare senza voler essere ricambiati e senza voler interferire con il libero arbitrio degli altri. Nel servire dobbiamo farlo senza volerne trarre vantaggi o benefici personali, bisogna dare senza chiedere nulla in cambio. Forse il sole e la terra che ci danno la vita per volontà di Dio vogliono qualcosa in cambio? Allo stesso modo, prendendo esempio da Dio e dalla natura, dobbiamo cercare di agire.

Ancora è molto importante servire liberi dalla consapevolezza dell'ego. Servire non pensando e gloriandosi "guarda quante belle cose IO sto facendo per gli altri" ma riconoscendo che solo Dio esiste e quindi è solo Lui che agisce attraverso i Suoi figli. Suoi sono i frutti, i meriti ed i demeriti. E' Lui che ama attraverso di noi, è Lui che serve attraverso di noi, è Lui che compie ogni azione. A noi tocca fare il nostro meglio seguendo i suoi principi cosmici, il resto è sua responsabilità. Questa è infatti l'essenza del karma yoga, un sentiero importante per tutti noi.

Compiere le azioni con identificazione, porta al perpetuarsi della legge di causa ed effetto, nota anche come legge del karma. Compiere una buona azione con consapevolezza egoica sicuramente porterà a tempo debito una buona "ricompensa" ma questo non fa altro che costringerci a tornare su questa terra schiavi delle nostre buone e cattive azioni. Solo quando impareremo a servire in maniera distaccata (ovvero senza senso dell'ego) allora potremo liberarci, consapevoli di essere stati e sempre essere uno con Dio, nella sua eterna coscienza di beatitudine.
Potremo tornare sulla terra e negli altri piani di esistenza, ma lo faremo da umili figli di Dio liberi dalla schiavitù dell'illusione.

Questo è secondo me lo scopo della nostra vita. Non è facile, ma dobbiamo farlo al nostro meglio sapendo che il nostro Padre/Madre cosmico ci sta sempre a fianco fino a quando non lo troveremo proprio dentro di noi. :)

Che la saggezza e l'amore guidino le nostre vite.

Namasté,
Mistico

PS: vorrei spiegare perchè ho deciso di usare come nickname "mistico". Qualche anno fa facevo capoeira. Al momento in cui si prende la prima "cintura" viene dato dall'insegnante un nome spagnolo che deve avere qualche relazione con attributi fisici o mentali della persona. Il nome che mi fu attribuito fu proprio mistico (in questo caso la parola è uguale tra spagnolo ed italiano). Ho decido così di riprendere questo nomignolo per questo blog che tratta di argomenti correlati.

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